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Il MOSCATO

Il Moscato è un vitigno di antiche origini e proviene dal bacino orientale del mediterraneo.

Catone denominava le uve ”apiciae”, Columella e Plinio ”Apianae” per il fatto che erano predilette dalle api per il loro dolce aroma.

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La diffusione di questo vitigno si deve nei tempi antichi alla rinomanza del vino alcolico dolce che si ricavava da queste uve facendole appassire.

Nel 1511 il ”Moscatellum” è citato negli Statuti di La Morra e nel 1597 il duca di Mantova richiese talee di moscato alla comunità di santo Stefano Belbo.

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Dal punto di vista strettamente economico, la parte più importante del grappolo è, chiaramente, il frutto , ma passeggiando tra i filari quando la vite è in fiore, si avranno sensazioni esaltanti.

Dai vigneti si sprigionano profumi dolci e inebrianti come se i profumi delle rose, delle viole, dei fiori dei mandorli e degli aranci fossero fusi insieme.

In autunno le foglie cambiano colore assumendo il colore dell’uva, appunto giallo oro.

Nelle regioni del settentrionali italiane, a partire dal 1300, il vino dolce ,aromatico, alcolico era assai ricercato.

Lo aveva rilanciato Venezia ,con i suoi mercanti, importandolo dalle isole del Mediterraneo medio orientale.

Ciò che favorì la diffusione del vitigno Moscato ( e anche della Malvasia) fu appunto la prelibatezza del vino ottenuto dalle sue uve appassite.

Col passare di secoli si delineò la specializzazione delle colture nelle zone più adatte.

Infatti il vitigno Moscato bianco è molto esigente in quanto a terreno.

Nelle zone di collina dove predominano le marne bianche ricche di calcare,il Moscato è perfettamente a suo agio e preferisce una altitudine intorno ai 400 metri slm.

Non ama i terreni argillosi dove matura meno bene e sviluppa minor finezza di aroma.

Ha una buona vigoria vegetativa e rende bene con il sistema di allevamento Guyot potato a 10-12 gemme.

La maturazione avviene verso la metà di settembre.

Il grappolo è abbastanza compatto di forma cilindrico-conica e l’acino è rotondo, color oro e può diventare ambrato nella parte esposta al sole.

La principale caratteristica del Moscato è quella di mantenere gli aromi dell’uva e per questo fa parte del gruppo di uve definite aromatiche.

Deve essere servito ad una temperatura di 6-8 gradi e la spuma, gli aromi e la fragranza si apprezzano soprattutto nella coppa più che nella flute.

Questo vino è adatto a essere servito con frutta , dolci e a chiusura del pasto.

Insuperabile sui dolci a pasta lievitata è ottimo anche bevuto da solo,nelle calde giornate estive per ”riequilibrare” i sali minerali persi con la sudorazione.

Bassa gradazione,è ideale in qualunque momento della giornata.

Non so se lo hai capito, ma io amo il Moscato.

Ti aspetto al prossimo articolo.

Stay tuned.

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