
L’Ungheria è, per tradizione, la più grande regione vinicola dell’Est d’Europa.
Ha sempre prodotto vini eccellenti e di grande fama.
La viticoltura esisteva da molti secoli nel Paese, quando, nel XVII secolo i re d’Ungheria vi stabilirono dei coloni valloni e loreni che introdussero metodi più moderni.
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I vigneti si estendono su tre grandi regioni :
Al Nord si trova la ”regione delle montagne” con il centro viticolo di Gyongyos, a circa 40 km a nord-est di Budapest.
Gyongyos produce un vino bianco da uve Chasselas, dolce come il miele.
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Questa regione continua sempre in direzione nord-est con l’importante zona vinicola di Eger, celebre per il suo Bikaver, vino rosso importante prodotto con uve Kadarka, Cabernet e Gamay e il suo Egri Kadarka, entrambi vini da lungo invecchiamento.
La zona è rinomata anche per il suo Egri Leanyka, un vino bianco, ed il suo Muscat.
La regione delle montagne termina vicino alla frontiera con la ex Unione Sovietica con il suo vigneto più celebre : lo straordinario Tokaji-Hegyalia.
La ”grande pianura centrale” tra il Danubio e la Tisza, ha per centro la città di Kecskemet dove si produce un interessante vino bianco.
La vigna è coltivata su un antico deserto invaso dalle sabbie mobili, fornisce vini interessanti ma la produzione più rinomata è quella delle acqueviti.
La ”regione delle colline”, o Badacsony, a ovest del lago Balaton, dà vini notevoli e rinomati da secoli.
Esista una quarta regione, situata a circa 60 km a nord-est di Pecs, la regione di Szekszard.
Rinomata per la produzione del Fleur de Pecs (prodotto in un piccolo villaggio che porta il suo nome), il suo riesling di Szekszard e il suo vino rosso di Kadarka.
I vitigni per i vini rossi sono il Voros e l’eccellente Kadarka, mentre per i vini bianchi i vitigni sono il Furmint, Harslevelu, Rizling (Riesling), Veltelini, Muskotaly, Leanyka.
Il Tokay è il più celebre vino di Ungheria e uno dei vini bianchi più conosciuti al mondo.
Viene prodotto nella piccola regione di Tokaji-Hegyalia , sulle rive del Bodrog, e proviene dal vitigno Furmint.
La regione ha un suolo composto da residui vulcanici, gode di un periodo autunnale secco e con sole, favorevole all’appassimento delle uve.
Il Tokay più comune è chiamato ”Szamorodni”,il cui nome significa ”come cresce”.
Per ottenerlo si pigiano gli acini appassiti insieme ad altri acini. La sua qualità dipende dal millesimo ed è sempre abbastanza alcolico.
Altra cosa è il Tokay chiamato ”Aszu”, meraviglia di dolcezza, molto raro e molto caro.
Contiene una certa proporzione di acini selezionati con cura e attaccati dalla muffa nobile.
L’uva raccolta è distesa su grandi tavoli e si tolgono gli acini da grappoli più maturi .
Pigiandoli si ottiene quello che viene definito ”anima del vino” e lo si impasta in una sorta di pasta.
Questa pasta viene aggiunta, in quantità più o meno grandi, al mosto ottenuto dalla uve normali, già pigiate.
Questa quantità, specificata in etichetta, si esprime in ”Puttonyos”.
Le Puttonyos sono delle gerle da 25 litri utilizzate nella regione.
Seguendo il numero dei Puttonyos della preziosa massa aggiunta a una bigoncia (136 litri), si ottiene un Tokay etichettato ”Aszu 2 Puttonyos”, ”Aszu e Puttonyos”, e così via fino a ”Aszu 6 Puttonyos”.
Si intuisce facilmente che più è alto il numero di Puttonyos, migliore sarà il vino…e anche più caro.
Il migliore Tokay è quello vendemmiato nel comune di Tallya.
Ti aspetto al prossimo articolo.
Stay tuned.